... admirabili judicio praeditus, prudentia insigni, egregia parsimonia, singularique virtute praeditus; e del quale i più accreditati scrittori, al dire dell'Echard(845), hanno parlato mai sempre con somma lode, ma ch'essi spacciano per l'uomo più crudele del mondo, pretendono d'aver diritto di tradurre tutti i Domenicani per inumani e crudeli. Sono troppo ostinati nel sostenere la loro cabala; ed ha un bel dire Innocenzo IV. nella Bolla, che comincia Inter alia, data nel 1248.(846), che ha scoperta opportunissima la loro prudenza e destrezza per sostenere un sì difficile impiego; In Inquisitione facienda contra Haereticos eorumdem Fratrum solertiam novimus plurimum opportunam; e può ripetere mille volte il Suarez(847), che strenui propugnatores Fidei ex hoc Ordine tamquam ex equo trojano profecti
sunt ad destructionem munitionum ab Ecclesiae hostibus appositarum; che non cesseranno mai costoro di tradurli per indiscreti e crudeli: e per confermare questo loro ingiustissimo sentimento adottano quante calunnie e menzogne [388] raccontano le favole più screditate, ed inventano quante può mai ideare falsità e chimere il livore e la cabala più maliziosa.
N'abbiamo una prova evidente in ciò che narrano dell'Inquisitore Roberto, uno dei primi e più celebri sostenitori del nostro tribunale. Di lui ha scritto falsamente Matteo Paris(848), (o piuttosto così hanno scritto gli Eretici interpolatori della sua storia, i quali non saprei indovinare per qual fatale combinazione siano stati con sì poca avvedutezza seguitati in questa parte dallo Spondano(849) e da Odorico Rainaldo(850)) ch'egli fu un'Inquisitore crudele, e che per l'eccessivo rigore non la durò molto nell'impiego, e fu condannato a perpetuo carcere.
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