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      Eppure quelli non possono essere ascritti a crudeltà de' primi Pastori del cristianesimo, come dimostra Fleury nel citato luogo. E perchè adunque si chiama adesso crudele il nostro procedere?
      Non è però questa sola incoerenza, che fa comparire i nostri oppositori per que' meschini imbroglioni che sono, e che mostra ad evidenza, che ad altro non mirano le loro ciancie che [392] a scansare il meritato castigo. Anche nella supposizione che questi castighi fossero ingiusti è incoerente il rimprovero che ne fanno al tribunale del S. Officio, da cui non sono uscite codeste leggi, ma sono state venerate soltanto ed eseguite religiosamente, com'era dovere. Finchè queste leggi resteranno in vigore, lo confessò colla sua filosofica franchezza l'istesso Re di Prussia detto dai moderni novatori ed increduli il gran Federico(858), che parlando del fatto d'Amiens e delle giuste risoluzioni prese contro l'incredulo Cavaliere de la Barrere di un tale d'Erallonde, i magistrati, disse, non potranno dispensarsi dall'uniformarvi i loro giudizj: sarà egli presso costoro un'oracolo in tutto il resto, e in questo solo diverrà bugiardo e ridicolo? Incoerenza ed ingiustizia anche maggiore s'incontra in quest'imputazione al vedere che oggi più che mai si trova esagerata dai nemici del tribunale, oggi, dico, che in lui più non sussistono i passati rigori, ed è divenuto sì mite, che le ordinarie e più frequenti sue pene sembrano piuttosto, come le chiama il Tommasino(859), un'ombra ed immagine dell'antico rigore, che un'adequata vendetta di tribunal contenzioso.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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