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      Il timore che mostrano di avere gli umanissimi nostri contraddittori, che si confonda in tal guisa il colpevole coll'innocente secondo la varia loro disposizione e struttura, è ridicolo per chi [395] sa con qual riserva si venga dai tribunali al passo di un rigoroso esame, quante cautele siano prescritte, perchè nel caso non succedano i temuti disordini, e quanta libertà si accordi al reo di riclamare contra la sua stessa confessione, quando specialmente è stata estorta a forza di tormenti e violenze. Tutto cospira ad impedire ogni aggravio; ed a quello, cui non hanno potuto provvedere le leggi nella pratica dei tormenti, supplisce nei casi particolari l'umanità di chi è destinato ad infligerli, alla quale vengono i pazienti raccomandati dalle medesime leggi assaissimo. Che se ciò nulla ostante l'aggravio degl'innocenti resta tuttora possibile, ciò non può recare alcun fastidio a chi ha imparato dal Lessio(873), che non sono nelle cose umane da trascurarsi le utili provvidenze per qualche disordine, che succeder possa talvolta accidentalmente; e che a renderle plausibili anche in mezzo ai disordini basta solo che restino evitati i maggiori: Satis est, dic'egli, ea media, easque cautiones adhiberi, quibus majora vitentur, etsi eisdem interdum minora praeter intentionem eveniant. In ogni caso non è mai da porsi in dimenticanza la provvidenza di Dio, che modera le cose umane, e per segrete vie e mirabili sa opporsi quando bisogna alle ingiuste oppressioni, ed impedire gl'inconvenienti: e se i nostri contraddittori, che di questa prima fonte e sorgente dell'umane vicende mostrano di fare sì poco conto, avessero considerato nella conversione di S. Efrem Siro e l'influenza ch'ella ha in questi affari e l'esito felice ch'ebbero allora i tormenti, non sarebbero così arditi nello screditarli.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





Lessio Satis Dio S. Efrem Siro