Io però dico, che non è sempre impossibile quello che non s'intende; e non sono poche le cose, dell'esistenza delle quali siamo certissimi, sebbene oscurissimo sia il modo con cui succedono. So che l'anima quantunque spirituale move il corpo comunque le aggrada; nè mi sorprende punto, che Spiriti superbissimi, come sono i Demonj, possano essere allettati e commossi da cose esteriori quantunque materiali e corporee, quando vengono dirette a prestar loro quel culto, che alla divinità è dovuto. E credo col martire S. Pionio(914) i Demonj così pronti e disposti anche adesso, permettendolo Iddio, a molestarci, come sono pronti gli Angeli buoni ad assistere chi se la passa bene con Dio: Sicut omnibus, qui Deum pura mente suspiciunt, Angeli adesse festinant; ita veneficis vel incantatoribus, vel sortilegis, vel furorem per devia rura vendentibus Daemones obsequuntur. Non è poi sempre illusorio e fallace ciò, che lo è stato talvolta; e la debolezza della fantasia delle donne non è così difficile a scoprirsi, che abbia avuto bisogno della luce del secolo presente per essere rilevata, nè così esente da ogni insulto ed azione del Demonio, che non possa talvolta essere da lui eccitata ed accesa con maggior'impeto, e non meriti anch'essa più volte un rigoroso castigo. Sono già varj secoli, che ne ha parlato l'Eimerico nel suo Direttorio(915), dove chiama i viaggi delle streghe parto della loro fantasia, senza lasciare però di crederli talvolta opera insieme del Demonio, perchè Daemonum illusionibus & phantasmatibus seductae credunt & profitentur nocturnis horis cum Diana Dea Paganorum, vel cum Herodiade, & innumera multitudine mulierum equitare super quasdam bestias, & multarum terrarum spatia intempestae noctis silentium pertransire; e molto prima di lui ne ha parlato l'antichissimo Concilio Ancirano(916), dal [406] quale furono riportati come illusioni ed inganni i racconti, che fanno le streghe de' loro viaggi con Diana e con Erodiade; e ne ha parlato anche S. Agostino(917) assicurando, che non tutte le cose maravigliose, che su tal particolare si raccontano, naturalia sunt, sed pleraque humano ingenio modificata, pleraque autem Daemonum arte composita: e sebbene dopo d'ogni altro, lo ha però avvertito con maggiore accuratezza di tutti il supremo tribunale del S. Officio di Roma, il quale non meno intento a castigare i colpevoli, che a preservare anche i meno rei da non meritati castighi, ha da gran tempo ammoniti gl'Inquisitori dell'illusione, alla quale possono esser soggette le fantasie feminili, perchè non siano troppo facili a prestar fede alle loro confessioni e racconti.
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