Chi può credere che o nel tempo in cui non era dichiarata abbastanza la loro autorità in questo genere di delitto da non poter'essere contrastata, almeno ne' paesi indicati nella suddetta Bolla, o fra tante cautele venute in seguito siano state commesse dall'Inquisitori tante ingiustizie e crudeltà quante ne vanno ideando i nostri calunniatori? Voglio inoltre che più non siano, come sono state sinora nella falsa immaginazione degl'ignoranti, a carico del S. Officio tant'altre streghe, che non dal nostro tribunale, ma erano condannate dal tribunale laico in tempo che altra ingerenza non aveva il S. Officio che o di ricevere le loro abbjure, se i sortilegj [409] erano qualificati, del che abbiamo una prova nel decreto del 1589., in cui s'ingiunge all'Inquisitor di Ferrara di restituire al foro laico una strega, si capta a judice saeculari ob delicta ad ipsum spectantia, aut homicida, aut infanticidia, ed in quelli del 1603. 1629. e 1630. per le Inquisizioni di Mantova e di Padova, o di difenderle dalle riportate condanne quando era troppo notoria e sicura la loro innocenza, come è succeduto in Milano nel 1620. Il popolo stesso si sollevava talvolta tumultuariamente contra costoro, e senz'ordine de' tribunali le uccideva: del che abbiamo un'esempio non molto posteriore agli anni indicati in Gubbio, dove una di queste infelici condannata dal tribunale alla frusta nel 1633. fu dal popolaccio oppressa coi sassi: e convien dire che l'abuso fosse assai più universale e frequente in Francia, se mosse l'Arcivescovo Gerardo a ricercare al Pontefice Leone VII. se a questa sorta di rei vario modo mortificatis a popolo aliqua poenitentia debeat exigi.
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