Ipsa vero omnium Fidelium vox, idemque communis sensus, non pro una monitione dico, sed pro mille sufficit. Quapropter Ecclesiae unam vocem qui spernit, hic multo pertinacior est, quam qui sexcentos aut Theologorum aut Judicum contempsisset. Non è già che io in questa lettera pretenda di decidere la lite, e fissare immobilmente, se possa o no chi è obbligato a denunciare premettere la correzione fraterna. Benedetto XIV. nel luogo poc'anzi citato avvisa i Vescovi a non interporre ne' Sinodi diocesani la loro autorità su questo punto: molto meno io debbo o posso farlo ora. Solo ripeto con franchezza, appoggiato all'autorità dei più accreditati teologi, che sarà sempre miglior consiglio l'ommetterla; e che quella legge che obbliga a denunciare gli Eretici senza riguardo alla correzione precedente, è ragionevole e giusta. Il ben pubblico, che senza questa legge resterebbe esposto alle insidie e violenze de' più scaltri e formidabili persecutori, e la facilità ed audacia di sedurre, che negl'increduli diverrebbero sempre maggiori, assicurati che fossero di non potere essere denunciati senza previa correzione ed avviso, [421] la giustificano abbastanza; e più ancora i disordini, che nelle private correzioni si possono con gran fondamento temere o per parte del correttore mal pratico, o del malizioso ed astuto delinquente, e la poca o niuna speranza che resta di ottenere per questa strada l'emenda. In questi casi insegna S. Tommaso(956), che non è necessario premettere l'ammonizione alla denuncia; anzi incoraggisce a denunciare senza ritardo, assicurando che non ne risente alcun pregiudizio il divino comandamento, sì perchè il peccato di cui si parla, non è solo contro del denunciante, ma contra molti altri; primo quidem quia peccatum istud, quod vergit in periculum multorum, non est solum in te, sed est in multos: Dominus autem dicit, si peccaverit in te frater tuus; come ancora perchè Cristo non parla de' peccati futuri, che devono essere impediti, ma de' soli passati; secundo quia Dominus non loquitur de culpa futura cavenda, sed de culpa praeterita jam praecommissa.
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Fidelium Ecclesiae Theologorum Judicum Vescovi Sinodi Eretici S. Tommaso Dominus Cristo Dominus
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