Accorda S. Tommaso(960), che in ogni occorrenza di correzione evangelica possa chi è persuaso che la voce del Superiore esser debba più efficace, ommessa la privata e segreta, a lui ricorrere preventivamente di propria elezione, perchè come padre amoroso supplisca alle sue veci, e provveda al bisogno. E non potrà farlo col Superiore, che regge il tribunale del S. Officio, padre anch'egli non men che giudice indotto da una legge saviissima, che lo determina ad un tal passo? Vendano costoro codeste favole a chi o per sciocchezza o per malizia è disposto a crederle: a noi non già, che istruiti abbastanza e delle soavi maniere del tribunale del S. Officio e dell'equità di quell'Editto, che lo regge e sostiene, siamo preparati non che ad escludere, ma a dimostrarne altresì l'insussistenza e malizia.
D'una sola cosa vi devo avvertire, ed è di guardarvi dal dare a quest'obbligo maggior'estensione di quella che ha veramente, e dilatarlo per modo, che inchiuda anche gli Eretici o i Sospetti di eresia, che riesce ad un Confessore di scoprire non per altra strada che per quella della sagramental confessione. Il bugiardo Voltaire asserisce che è stato imposto un tal'obbligo ai Confessori e relativamente ai delitti di trame e cospirazioni e rapporto a quello di sollicitazione, ed appoggia la prima sua asserzione ad una decisione del Parlamento di Parigi del 1610., l'altra a qualche pontificia determinazione. Ma ommessa la prima, che non vacillerebbe solo per l'intrinseca sua ingiustizia, ma anche per l'incompetenza del tribunale che l'ha proferita, è falsa certamente l'altra e calunniosa.
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