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      Destinato una volta l'Inquisitore a sostenere l'apostolico suo ministero in qualche città o provincia, e passati i dovuti officj di convenienza coi Vescovi e magistrati, non cominciava subito l'esercizio di sua giurisdizione dal comandare ai Fedeli di denunciare gli Eretici o Sospetti di eresia; ma nella solita predica detta Verbum Crucis invitava tutti i colpevoli a ravvedersi, e si fissava con un'Editto, detto di grazia, un tempo determinato, nel quale si permetteva un generoso perdono a chiunque si fosse presentato ai piedi dell'Inquisitore, e pentito avesse cercato d'essere riconciliato alla Chiesa: e si manteneva a tutti con ogni lealtà la fatta promessa. Passato questo tempo, succedeva l'altro Editto detto di giustizia; e in questo, chiuso ogni adito a pensieri più miti, si comandavano le necessarie denuncie, indi si ricevevano colle prescritte formalità, e si procedeva contro i denunciati con quel rigore che prescrivono le leggi. Adesso si pratica in altra maniera; e siccome gl'Inquisitori hanno stabili e fisse le loro residenze e la giurisdizione quasi ordinaria ne' rispettivi distretti, così non ha più luogo il primo Editto di grazia, e contra i denunciati si procede in ogni tempo, quando lo esiga la gravità della causa, giudicialmente. Pare a Fr. Paolo, che la Chiesa o la S. Sede si sia in questa mutazione scostata alquanto da quella pietà, che usava una volta con questi infelici; ma parla egli al solito senza ragione: e se l'antica avversione, che ha sempre mostrata contro il tribunale del S. Officio, lo avesse lasciato riflettere a quella Spontanea, che ammette ai dì nostri non per soli due mesi, come allora, ma in qualunque tempo, ed alla generosa maniera, colla quale perdona agli Spontanei ogni grave pena non solo quando non prevenuti confessano ingenuamente il loro reato, ma anche quando si sono accumulate contro di loro molte prove ed indizj, nel qual caso si trattano adesso con gran dolcezza, e si spediscono come se fossero sponte comparenti, avrebbe veduto che la clemenza presente è nel tribunale assai maggiore dell'antica, e che non solo ingiuste, ma sono anche insussistenti e ridicole le sue querele.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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