E voi stesso me lo accorderete con ogni facilità, se a formarne una giusta idea comincierete dallo spogliarvi affatto delle bugiarde rappresentanze di que' rami ridicoli, che avete trovati inseriti nella storia di Colonia ed in quella di Toscana, e più non ingombreranno la vostra fantasia nè il fuoco che abbrucia, nè l'acqua che gonfia violentemente, o qualunque altro più penoso stromento, che sia stato o sia tuttora in uso negli altri tribunali.
Fin da quando nella 33. mia lettera vi ho parlato dei tormenti, che dà il tribunale del S. Officio per iscoprire o il fatto criminoso o la cattiva intenzione, vi ho detto che non sono mai stati o non sono da gran tempo più in uso altri tormenti che la corda, gli zuffoli ed i flagelli; sappiate però che questi stessi ai dì nostri si adoprano con tanta discrezione e così di rado, che ormai recesserunt ab aula: e adesso ama piuttosto il tribunale di venire a pene straordinarie mitissime, quando il delitto è provato abbastanza, che ricercare con rimedj più forti di gius e di fatto quella verità, che scoperta sebbene giusta le leggi meriterebbe i più severi castighi, pure secondo il presente metodo di procedere non incontrerebbe che compassione e pietà: e questo si pratica non solo quanto all'intenzione, ma anche quanto all'esteriorità di fatti ereticali, della quale non sono i rei pienamente convinti. Anzi [446] trattandosi di scoprire la sola interiore credulità, la tortura è anche più mite; e non solo non hanno luogo gl'indicati tormenti, ma la corda stessa non li sospende, nè reca per lo più ai rei altra pena, che quella di lasciarsi vedere pendenti da una ruota preparata a sospenderli.
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Colonia Toscana S. Officio
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