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      Siccome però pare che in questo ammetta maggiore estensione, e quand'anche non l'ammettesse, non è da sperarsi per lui quella facilità, che incontrano presso i nostri contraddittori tutti gli altri tribunali, nè molto si valuta da costoro il favor della Fede, al quale i nostri Maggiori hanno creduto dicevol cosa il sagrificare tutti loro stessi; così non sarà male ch'io ne parli qualche poco. Dico dunque con tutta ragione, che ne' termini, nei quali è stato da S. Pio V. accordato al tribunale della Fede [448] questo privilegio, non è ingiusto ma ragionevole e retto; e preso generalmente non può riuscire di alcun'ingiusto gravame ai colpevoli, ma è utilissimo a quelli, che fossero per avventura aggravati senza demerito. Bastar potrebbe a persuadervi l'autorità di sì gran Pontefice, grande senza dubbio non solo nella pietà ma anche nella cristiana prudenza e sapere. Ma a convincervi sempre più dell'equità del suo moto proprio ha voluto accompagnarlo colle seguenti ragioni. Nota egli nel principio della sua costituzione, che l'ostinazione e malizia degli Eretici era giunta a tal segno, che in vece di ravvedersi, e cercare dalla Chiesa quella pietà che non ha mai negata ad alcuno, avevano trovata la strada di nascondersi sotto mentite sembianze; e se pur talvolta erano dedotti al tribunale del S. Officio, con nuove frodi e finzioni avevano trovato il modo di scansare il meritato castigo. Con falsi testimonj, che deponevano della loro cristiana condotta, purgavano ogni sospetto che fosse insorto contro di loro; e dai Vescovi, dagl'Inquisitori, dallo stesso Romano Pontefice riusciva talvolta alla raffinata loro malizia di carpire sentenze assolutorie o decreti, coi quali resi impunibili pe' passati loro delitti, acquistavano ardir maggiore per commetterne de' nuovi: Multi rei, così egli espone nella sua Bolla la malizia e le frodi di costoro, et in officio, seu alibi coram locorum Ordinariis, et haereticae pravitatis Inquisitoribus processati, ac de haeretica pravitate inquisiti falsos testes ad eorum defensam examinari faciendo, ac compurgatorum de eorum vita, et doctrina minime informatorum opera et testimonio se juvantibus, ac diversis aliis illicitis modis, excogitatisque dolosis excogitationibus, et malitiis praedictum sacrum Officium sanctissimae Inquisitionis, caeterosque judices, et etiam Romanos Pontifices deludendo et decipiendo, plures etiam velati innocentes definitivas a praedictis processibus et Inquisitionibus absolutorias, et


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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