Sappiate però che tutto questo non è bastato alla delicatezza dei nostro tribunale. Ha fatto assai di più colle istruzioni date ai suoi Inquisitori, nelle quali prescrive loro ogni cautela e ripiego, perchè niuno resti aggravato ingiustamente. Vuole in primo luogo come v'ho detto altrove, che avanti di ricevere qualunque deposizione, non solo diano il giuramento di dire la verità, ma che li ammoniscano dell'orrendo peccato che commetterebbero, e delle gravissime pene, alle quali si esporrebbero facendo il contrario. Vuole in secondo luogo, che prima di chiudere qualunque atto s'interroghi ognuno se ha odio o inimicizia colla persona, che resta aggravata, e se è stato mosso [465] a farlo dal solo dovere di buon Cristiano, o da altrui insinuazioni ed impulso. Vuole in terzo luogo, che non al solo esaminato si cerchi conto, se viva, da buon Cristiano, ma che si prenda di ciò esatta informazione dai Parrochi e altre pie persone, e quando lo esiga la gravità della causa, si formi sulla possibile inimicizia e cattiva qualità dei testimonj una formale impinguazione del processo. Vuole per ultimo che al reo stesso, quando dimostra di voler'essere negativo, si cerchi se ha nemici, dai quali possa temere di essere stato gravato ingiustamente, ed allora cessa da ulteriori ricerche, quando risponde di non averne; ma se ne nomina alcuni, che abbiano potuto aver parte nel suo processo, qui è dove crescono le premure del giudice per rilevarne la sussistenza, l'origine, i rapporti, e far sì che o cessi ogni ombra di sospetto d'inimicizia, o resti affatto esclusa la loro deposizione; E dopo tutto ciò temerete ancora, che pel segreto del tribunale possa essere frequente il caso d'ingiusto gravame? e non potendo essere frequente, pretenderanno ancora i nostri contraddittori, che il S. Officio sia obbligato a scoprire in ogni processo i nomi de' testimonj?
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Inquisitori Cristiano Cristiano Parrochi S. Officio
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