Che se alle regole desiderate di avere anche accoppiato un qualche esempio, vi dico che furono pubblicati nella causa, che sotto Giovanni XXII. si fece contra Matteo Visconti, e lo attesta il Corio nella sua storia(1038): furono pubblicati in Cambray nell'anno 1411. nel processo contra [467] Villelmo di Hildenissen, come apparisce dagli atti impressi da Stefano Baluzio(1039), il quale anche rapporta(1040) la sentenza data contra F. Bernardo Delizioso, la causa di cui fu giudicata nel 1319. nella stessa maniera; nè altro stile, per tacere di molti altri, usò il Sinodo di Costanza nel condannare Gioanni Hus e Girolamo da Praga: e di queste pubblicazioni fatte per cause urgentissime da varj tribunali particolari del S. Officio se ne possono addurre varj altri esempi, tra i quali uno di Milano del 1633. e due di Torino del 1597. e del 1635.. È dunque falso che li nasconda sempre; ed è certissimo che allora solo lo fa con savia avvedutezza, quando il pubblicarli sarebbe o pernicioso o inutile. Ed ecco dov'è andato a finire quel colpo di riserva, col quale credono i suoi nemici di trionfare del tribunale del S. Officio. Altro non è, considerato bene bene in ogni sua parte, che un miserabile sofisma, che mal si regge ne' suoi principj, ed è anche appoggiato ad una falsa supposizione. Suppone che il tribunale taccia i nomi dei testimonj, ed è falso; e fissa per massima che il nasconderli sia sempre contrario alla necessaria difesa, ed è falso anche questo, o almeno in più incontri incertissimo: essendo più che plausibile il sentimento del Pegna(1041), dal quale sappiamo che non potest videri denegata facultas defensionis ei, cujus causa tam diligenter tractatur, et in qua tam accurate ante condemnationem omnia expenduntur.
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