Dice bene il Sig. Cuccagni nella sua Lettera pacifica, che questo sistema adottato dal Tollerantista Pavese e difeso dal Teologo Piacentino toglie alla Chiesa ogni forma regolata di società esteriore, ogni ordine di gerarchia, ogni ragione di Stato, ogni podestà legislativa, e la riduce alla misera condizione di un Boemeriano collegio. Riflettete a quanto ho scritto nelle mie lettere, 7. e 8., se vi preme di avere la giusta intelligenza di quelle poche Scritture, che porta in conferma dell'indiscreta sua tolleranza, e le troverete spiegate con molta facilità e sodezza. Vedrete dissipate, come nebbia in faccia al vento, quelle meschine congetture ed inutili sofismi, che va spargendo nell'opera contra l'antica intolleranza, che abbiano sostenuta, riducendovi a memoria ciò che ho detto dalla 3. alla 23. lettera. E se vi preme finalmente di scoprire la falsità di quegli errori e disordini [485] ch'egli colla fervida sua fantasia si va immaginando di quando in quando a danno del tribunale del Sant'Officio, torni la vostra mente alle lettere, che vengono in seguito, dove li troverete cambiati in altrettanti tratti bellissimi di cristiana carità e dolcezza, che fa ogni sforzo per salvare i più empj, e non potendo altrimenti, col loro castigo provvede caritatevolmente alla salvezza dei buoni.
A rendervi però sempre più odiosa e spregevole quest'infelice Operetta a quanto ho scritto contro le perverse sue massime voglio aggiungere adesso le principali incoerenze e contraddizioni, nelle quali l'autore o troppo frettoloso nello scrivere, o tradito dai suoi perversi disegni è caduto talvolta senza forse avvedersene; difetto per altro, il quale sebbene si scansi difficilmente da chi ha una cattiva causa per le mani, non lascia però giammai di screditare moltissimo chi non l'ha saputo evitare.
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