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      Allora stendeva, come con Isaia scrive a Donato, la Chiesa bambina profonde le sue radici nella cristiana umiltà; spiega adesso le gloriose divise di trionfatrice sovrana: ond'è che se accordava allora ai discepoli la libertà di abbandonarlo qui in terra impunemente, e li sgridava quando impazienti volevano vendicarsi, adesso [510] accorda alla Chiesa ed agli Ecclesiastici, purchè non l'usino con animo invidioso ed ostile, ogni diritto ad terrenarum potestatum jussa contra Schismaticos vel Haereticos vel impetranda vel exercenda, come scrive a Vincenzo(1143): e già aveva e poco prima e altrove indicati quei chiari segni, che Gesù Cristo e gli Apostoli hanno dato della podestà, che la Chiesa protetta dai sovrani suoi figli avrebbe esercitata in appresso. Anzi giustifica(1144) il ricorso che fa la Chiesa ai sovrani per difendersi dagli Eretici coll'esempio di S. Paolo, che per difender se stesso da' suoi ingiusti persecutori si rivolse ai Tribuni; e dice di più che mancò allora chi se ne lamentasse, ma dar si volle un'esempio sì illustre per escludere le future ingiuste querele dei Donatisti, e dirò io, del nostro Pavese. Quadraginta Judaei, ecco le sue parole, conjuraverant, ut interficerent eum (S. Paolo), quando fecit hoc Tribuno innotescere, ut eorum insidias armato milite septus evaderet. Sed nondum erat qui ei diceret: quid tibi est non cum Regibus, sed cum Tribunis armisque regalibus? non erat qui ei diceret: audes per milites quaerere tuitionem, cum Dominus tuus per eos ductus sit ad passionem?


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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