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      Ho detto a qualche proposito, poichè tutti gli altri che porta per provare che S. Agostino ammette e loda o la lenità della Chiesa o la libertà della Fede, altro non sono che una conferma di quei principj, che noi ammettiamo, e, come si è già detto, punto non giovano alla sua causa. Le morti adunque date tumultuariamente e disapprovate da S. Agostino, e le preghiere interposte sempre da lui e dalla Chiesa per salvare anche i più ostinati e ribaldi, sono quelle sole, che si adducono con qualche apparente ragione? ma burla egli o vaneggia? o si è dimenticato, che niuno tra gl'Intollerantisti cattolici avrebbe con S. Agostino per lecita altra coazione, che quella la quale si fa per ordinatas potestates & ordinata judicia? e che col [513] medesimo Santo sostengono, che giusta l'antica consuetudine indicata anche da S. Agostino non devono i Vescovi lasciar d'interporre le loro preghiere a favore di ogni sorta di rei, anche quando è più giusta la pena; le quali se restano vote di ogni effetto (adesso specialmente che la Chiesa è stata costretta dalla malignità e furore dei nuovi Settarj di obbligare sotto severissime pene i Sovrani, perchè sull'esempio dei gloriosi loro zelanti predecessori non trascurino l'indispensabile dovere di difenderla da nemici così insidiosi e potenti anche colla pena di morte) non lascia però di rammentare la pratica degli antichi Pastori, e scoprire lodevolmente quelle materne viscere amorose, che nudre per tutti, e vorrebbe pure stendere anche agli Eretici ostinati, se lo permettesse il comun bene?


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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