Manifesto fu dichiarato allora, a detta [514] di S. Agostino(1148), da un giudice imparziale il torto dei Donatisti, e trionfante la ragione dei cattolici. In non dissimil guisa giudicherete voi adesso e quant'altri hanno senno
in capo la causa che abbiamo trattata a favore del tribunale della Fede. Tutto è conforme all'attaccamento che voi professate alla cattolica Religione, alle prove invincibili che vi ho addotte ricavate in gran parte dalla S. Scrittura, dalla costante tradizione di tutti i Padri, dall'unanime consenso di tutte le genti, e ciò che ci deve assicurar maggiormente, dalla costante pratica ed approvazione della Chiesa. Inutili avete scoperte altresì insussistenti e ridicole tutte le invenzioni, scuse e ragioni, che si sogliono addurre in contrario. Non v'è chi possa prevalere contro di voi in un combattimento nel quale lo stesso Sant'Agostino vi ha somministrate le armi di più fina tempra ed i più sodi ripari per assalire e difendervi valorosamente. Ed ecco soddisfatto in tal modo le già fatte promesse, e dileguati del tutto que' dubbj importuni nei quali vi aveva condotto un'inconsiderata lettura di libri cattivi, la quale è uscita a me di tanto rammarico quant'è l'affetto e premura che nutro per. la degna vostra persona. Non crediate però che il compimento del presente carteggio esser debba il termine de' vicendevoli nostri officj e dell'amorevole nostra corrispondenza. Ella deve essere eterna: e siccome i novatori moderni non cesseranno mai di somministrare nuovi argomenti onde occuparci utilmente, così non avrà mai alcun termine il letterario nostro commercio.
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