Educando in tal guisa i giovanetti nella lettura di cose adatte alla loro intelligenza, crediamo che con meno sbadigli si addestrerebbero all'analisi grammaticale e logica e alla infinita serie dei complementi dei quali hanno zeppe le grammatiche, e assai meglio di quello che non si faccia con aride regole e stecchiti esempi.
Ma ad ottenere questo utile intento nella lettura fa mestieri por mente ad un'altra cosa interessantissima, vale a dire, di assuefare i giovanetti a contenersi nei giusti confini della propria voce e a non ispostarla mai; perchè, oltre la spiacevolezza del suono, gli sforzi di essa possono nuocere agli organi della respirazione, i quali invece da un ben regolato esercizio ritrar debbono vigore e sviluppo.
Nè è da passarsi sotto silenzio il modo falso d'inspirare ed espirare durante la lettura, alla qual cosa tanto poco badano i maestri, sebbene arrechi danni fisici a chi legge, indebolisca la espressione della parola e produca sgradito effetto negli ascoltanti.
L'inspirazione fuor di tempo o di abituali intervalli fa dei lettori tanti asmatici e rantolosi.
L'unico mezzo per evitare simile sconcio si è di raccomandar sempre ai giovanetti di leggere adagio, d'inspirar poco, spesso e non mai a metà parola e a senso rotto.
Ecco quanto abbiam riputato opportuno di avvertire nella ristampa di questo libro; la cui utilità, se, come speriamo, verrà riconosciuta ed apprezzata, ci sarà sprone ad altri lavori di simil genere.
L. E. FRANCESCHI.
Questo discorso è dirètto ad un solo: ma lo pubblico, sperando pòssa èssere utile alla gioventù in generale.
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