Vedo non èssere vero che convenisse in tempi rozzi e non più ora, giacchè, dopo aver convenuto alla civiltà romana, agli stati variatissimi del èvo mèdio, convenne a tutti i popoli che dopo il mèdio èvo tornarono ad incivilirsi, e conviène pur oggi ad intellètti i quali non cèdono in elevazione ad alcuno. Vedo che da' primi eresiarchi sino alla scuòla di Voltaire e compagni, e poi sino ai San-Simoniani de' nostri dì, tutti si vantarono d'insegnar còsa migliore, e nessuno potè mai. Dunque? Dunque, mentre mi glòrio d'essere nemico della barbarie ed amico dei lumi, mi glòrio d'èssere cattòlico, e compiango chi mi deride, chi ostènta di confondermi co' superstiziosi e co' farisei.
Ciò veduto e protestato, sii coerènte e fermo. Onora la religione quanto più puòi co' tuòi affètti e col tuo ingegno, e professala fra credènti e fra non credènti. Ma professala non con adempire freddamente e materialmente le pratiche del culto, bensì animando l'osservanza di quelle pratiche con pensièri elevati; innalzandoti ad ammirare la sublimità de' mistèri senza volerli arrogantemente spiegare; penetrandoti delle virtù che ne derivano e non dimenticando mai che la sola adorazione delle preci nulla vale, se non ci proponiamo di adorar Dio in tutte le nòstre òpere.
Alla mente d'alcuni splènde la bellezza e la verità della religione cattòlica; sèntono che niuna filosofia può èssere più di lèi filosofìca, più di lèi avvèrsa ad ogni ingiustizia, più di lèi amica di tutti i vantaggi dell'uòmo, - e nondimeno seguono la trista corrènte, vivono come se il cristianesimo fosse un affare di volgo, e l'uòmo gentile non dovesse parteciparvi.
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Voltaire San-Simoniani Dio
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