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      E dove comincereno noi ad esercitare la carità, se la ricusiamo ad un padre, ad una madre?
      Esigere, per rispettarli, che siano senza difètto, che sieno la perfezione dell'umanità, è supèrbia ed ingiustizia. Noi, che desideriamo per tutti d'èssere rispettati ed amati, siamo noi sèmpre irreprensibili? Se anche un padre od una madre fossero lontani da quell'ideale di senno e di virtù che vorremmo, facciamoci industri a scusarneli, a nascondere i tòrti loro agli occhi altrui, ad apprezzare tutte le buòne loro dòti. Così adoperando miglioreremo noi medesimi, conseguendo un'indole pia, generosa, sagace in riconoscere gli altrui mèriti.
      Amico mio, entri spesso nell'anima tua questo pensièro mèsto, ma fecondo di compassione e di longanimità: "Quei canuti capi che mi stanno dinanzi chi sa se fra poco non dormiranno nella tomba?" - Ah! finchè hai la sòrte di vederli, onorali e procaccia loro consolazione nei mali della vecchiaia, che sono tanti.
      La loro età gia troppo li inchina a mestizia; non contribuir mai ad attristarli. Le tue manière con loro e tutta la tua condotta sieno sèmpre così amabili che la vista di te li rianimi, li rallegri. Ogni sorriso che richiamerai sulle antiche loro labbra, ogni contentezza che desterai nel loro cuòre, sarà per loro il più salutare dei piaceri e ridonderà a tuo vantaggio. Le benedizioni di un padre e d'una madre per un figlio riconoscènte sono sèmpre sancite da Dio.
     
     
     
      CAPO DECIMOPRIMO
     
      Rispètto a' vècchi ed a' predecessori.
     
      Onora l'immagine de' genitori e degli avi tuòi in tutte le persone attempate.


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Dei doveri dell'uomo
di Silvio Pellico
Casa Editrice Italiana Milano
1873 pagine 79

   





Dio