Non nego i mali che avvèngono nel celibato, ma chiunque porrà mente a quegli altri mali, non sarà cèrto per tenerli minori e meco dirà d'infiniti maritàti: - "Oh non avessero mai pronunciato quel fatale giuramento!"
Gran parte dei mortali è chiamata al matrimonio, ma anche il celibato è in natura. Affliggersi se tutti non s'affaticano a procreare è ridicolaggine. Il celibato, quando viène elètto per buone ragioni ed osservato con onore, non ha nulla d'ignòbile. Degnissimo è anzi di rispètto, come qualunque spècie di ragionevole sacrificio, fatto per buòno scopo. Non imponèndo le cure di una famiglia, lascia a quelli maggior tèmpo e maggior vigore per consacrarsi ad alti studi o ad alti ministèri di religione; lascia a questi più mèzzi per sostenere famiglie di consanguinei che abbisognano di aiuto; lascia ad altri più libertà d'affezione per versarla su molti pòveri.
E tutto ciò non è forse bène? -
Queste riflessioni non sono inutili. Per abbandonare il celibato od abbracciarlo, bisogna sapere ciò che si abbraccia o si abbandona. Le parziali declinazioni travòlgono il giudizio.
CAPO DECIMONONO.
Onore alla dònna.
Il vile beffardo cinismo è il gènio della volgarità, il Satana, foggiante sèmpre calunnie al gènere umano; per trarlo a ridere della virtù e calpestarla. Ei raccoglie tutti i fatti che disonorano l'altare, e dissimulando i fatti opposti, grida: - "Che Dio? che influènza benèfica del sacerdòzio e dell'istruzione religiosa? Chimère di fanatici!" - Ei raccòglie tutti i fatti che disonorano la politica e grida: - "Che leggi? che ordine civile? che onore? che patriotismo? tutto è guèrra di astuti e di fòrti nella parte che règge o v'aspira, ed imbecillità in quella che obbedisce!
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Satana Dio
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