Gl'illuminati pensièri da diffondersi sugli ignoranti della bassa classe sono quelli che li presèrvano dall'errore e dall'esagerazione; quelli che, senza volerli fare vigliacchi adoratori di chi sa e può più di essi, imprimono in loro una nòbile disposizione al rispetto, alla benevolènza ed alla gratitudine; quelli che li allontanano dalle furènti e sciòcche idèe d'anarchia o di govèrno plebèo: quelli che insegnano loro ad esercitare con religiosa dignità gli oscuri ma onorevoli uffici cui la provvidènza li ha chiamati; quelli che persuadono loro èssere necessarie le disuguaglianze sociali, sebbène, se siamo virtuosi, riusciamo tutti eguàli innanzi a Dio.
CAPO VIGESIMOTTAVO.
Gentilezza.
Con tutti coloro coi quali t'occorre trattare usa gentilezza. Essa, dettandoti manière amorevoli, dispone veramente ad amare. Chi s'atteggia burbero, sospettoso, sprezzante, dispone sè a malevoli sentimenti. La scortesía produce quindi due gravi mali: quello di guastar l'animo a colui che l'esprime, e quello d'irritare od affliggere il pròssimo.
Ma non istudiarti soltanto d'èsser gentile di manière: procura che la gentilezza sia in tutte le tue immaginazioni, in tutte le tue volontà, in tutti gli affètti tuoi.
L'uòmo che non bada a liberarsi la mente dalle idèe ignobili, e spesso le accoglie, viène non di rado trascinato da esse ad azioni biasimevoli.
S'òdono uòmini anche di non vile condizione usare scherzi grossolani, a tener linguaggio inverecondo. Non imitarli. Il tuo linguaggio non abbia ricercata eleganza, ma sia puro d'ogni brutta volgarità, d'ognuna di quelle gòffe esclamazioni con che gli ineducati vanno intercalando il lor favellare, d'ognuno di que' motteggi scurrili con che vuòlsi da tròppi offèndere i costumi.
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Dio
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