Nondimeno è vero che senza una tempestiva indifferènza a quella prosperità non sappiamo nè vivere nè morire degnamente.
Il coraggio dèbbe innalzar l'animo per imprèndere ogni virtù; ma bada che non traligni in supèrbia e feròcia.
Coloro che pènsano, o fingono pensare, il coraggio non potersi congiungere a' sentimenti miti; coloro che s'avvezzano a minacce da Rodomonte, a risse, a sete di disordini e di sangue, abusano della fòrza di volontà e di braccio che Dio aveva loro data per èssere utili ed esèmplari alla società. E solitamente questi sono i meno arditi ne' gravi perigli: per salvare sè medesimi tradirèbbero padre e fratèlli. I primi a disertare da un esercito sono quelli che si burlavano del pallore de' compagni ed insultavano villanamente al nemico.
CAPO TRIGESIMOSECONDO.
Alta idèa della vita, e fòrza di animo per morire.
Molti libri parlano delle morali obbligazioni in mòdo più esteso e più splendido; io non ho assunto, o giovane, se non d'offerirti un manuale che tutte brevemente te le ricòrdi.
Ora soggiungo: il peso di quelle obbligazioni non ci spavènti; agli infingardi soli pare incomportevole. Siamo di buona volontà, e scorgeremo in ciascun dovere una misteriosa bellezza che c'inviterà ad amarlo; sentiremo una potènza mirabile che aumenterà le nòstre fòrze a misura che ascenderemo nell'ardua via della virtù; troveremo che l'uòmo è assai dappiù di quel che sèmbra èssere, purchè vòglia, e vòglia gagliardamente, attingere l'alto scòpo della sua destinazione, - ch'è di purificarsi di tutte le vili tendènze, di coltivare nel massimo grado le òttime, d'elevarsi per tal guisa al possèsso immortale d'Iddio.
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Rodomonte Dio Iddio
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