Di quell'amor sì pio, sì ver, sì forte,
Che abbella e vita, e gioie, e strazi, e morte!
DIO AMORE.
Domine, qui amas animas.
(Sap. 11,27.)
Amo, e sovra il cor mio palpitò il coreDel mio Diletto, ed era - ah! la tremante
Lingua osa dirlo appena - era il Signore!
Il Signor che di gloria sfavillanteRegna ne' cieli, e sua delizia è pure
Il picciol uomo in questa valle errante!
Ed attonite il mirano le pureIntelligenze scendere ammantato
A questo erede di colpe e sciagure,
Ed il povero verme laceratoSanar colle sue mani, e a tutti i mondi
Ridir sua gioia, se da tale è amato.
Io lo vidi per baratri profondiMovermi incontro, e gridar dolcemente:
Perchè cotanto al mio desìo t'ascondi?
E più e più appressavasi, e ridentePiù e più del suo viso era il fulgore,
E n'arsi ed arderonne eternamente.
Amo, e sovra il cor mio palpitò il coreDel mio Diletto, ed era - ah sì! il proclamo
All'universo in faccia - era il Signore!
Io lo vidi, il conobbi, ei m'ama, io l'amo!
MARIA.
Fac ut ardeat cor meum.
(Stab.)
Amo, e sovra il cor mio col nome santoSta del Signor quel d'una Donna impresso
Quel della Vergin che a Lui siede accanto!
Quel di Colei che gloria è del suo sesso!
Quel di Colei ch'anima avea sì bella,
Ch'a sue cure Dio volle esser commesso!
E bambin s'appendeva a sua mammella,
Ed ha i merti di lei co' suoi contesti,
E l'alzò dov'è a noi propizia stella!
Salve, o Maria! Tu con Gesù stringestiFra le tue braccia tutti noi mortali;
Tu per fratello il Redentor ne desti.
Su me pur, su me pur tue celestialiPupille scintillaron di materna
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Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino 1837
pagine 291 |
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Sap Diletto Diletto Stab Donna Vergin Colei Colei Dio Maria Gesù Redentor
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