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      A poco a poco intorno rïalzando,
      Sin che ad un capo della via rifulseLa prima Croce, e la seguia drappello
      Di devoti cantanti. Allor di novoRegnò silenzio. A quella prima Croce
      Ed al suo stuolo, stuoli altri seguìro,
      Con altre Croci ed elevate insegne,
      E varii ammanti, onde scerneansi varieAffratellanze di civili uffici
      E di sacerdotali. IntenerivaQuell'ineffabil mistica armonia
      Degli aspetti, moltiplici, e dell'innoDa tante bocche e tanti cuor sonante,
      E del brillar dell'infinite faci,
      Il pio simboleggianti amor ridesto.
      Bello il mirar là sovra antiche goteLagrime di piacer! Là, sovra gote
      Di dolci verginelle e di lor madriLagrime d'agitate alme, ferventi
      Di carità reciproca e di gioia!
      E là l'ansante genitrice in altoIl suo bimbo elevar, sì ch'egli scorga
      La maestà del rito, ed insegnargliA riportar la tenera manina
      Sulla fronte e sul petto e sulle spalle,
      Balbettando la trina alma parola,
      Che de' cattolici è gloria e salute!
      Poi tragittate le abbondanti schiereChe annunciavan l'Altissimo, ecco un nembo
      Di timïàmi, e fra quel nembo priaVago drappello d'angioli incensanti,
      E fiori per la sacra aura spargenti;
      Indi - oh spavento! oh amore! - indi Colui
      Che la terra creò, che creò i cieli,
      Che l'uom creò, che all'uom s'unì, e divisaDell'uom l'ambascia, il consolò e redense!
      A cotal vista l'adorante follaGenuflessa cadeva, ed i singhiozzi
      Udii di molti che dicean: "Signore,"
      Pietà di me che te cotanto offesi,
      Ed ammenda desìo!"
      - Stava fra i milleColà prostrato un giovane infelice,
      Ch'empio non era stato, e sempre in core


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Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino
1837 pagine 291

   





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