Non si perdan nel vuoto e negl'inganni.
A due falli i parenti omai dian bando:
Uno è il vano agognar che tutto a' figliNell'odïerna età paja esecrando.
I sempre spaventosi, irti consigliIspiran diffidenza, e ciechi allora
Vieppiù s'avventan quelli entro a' perigli.
E l'altro fallo è più funesto ancora:
Quello di chi, spregiando i tempi andati,
Del novo senno tutti i vanti adora,
E dall'are tue sante illuminatiNon gli cale, o Signor, che i figli sieno,
Ma li spera da orgoglio sublimati.
Lode a filosofia, ma quando in senoPorta umiltà ed amor; quando a' suoi voli
Tuo infallibil Vangelo è guida e freno!
Altro lume non fia che mai consoli,
Ed appuri, ed innalzi umani cuori,
E per cui nelle vie de' lor figliuoli
Gloria acquistino e pace i genitori!
Non v'è patria felice, se a Dio
Consecrate non son le famiglie;
A' parenti, a' garzoni ed a figlieSolo vincolo egregio è la Fè.
Dove cresce magnanima stirpe,
Talor anco sventura la preme,
Ma non pere, non crolla, non temeIl Signor della forza ha con sè!
I SANTUARII.
Et induxit eos in montemsanctificationis suae.
(Ps. 77).
Infelice colui che ignobilmenteMira natura e le bell'opre umane,
Ed allor più s'estima alto-veggenteChe più freddo e schernevol si rimane!
Quant'evvi di sublime e d'innocenteGli par macchiato di bruttezze strane:
Per le spine la rosa gli par truce,
E, perchè il Sole avvampa, odia la luce.
No, non è tal la verità, ma ad ontaDelle sue spine amabile è la rosa,
E l'alma luce immense gioie impronta,
Benchè talor dardeggi anco dannosa;
E il passegger che faticando monta,
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Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino 1837
pagine 291 |
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Vangelo Dio Sole
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