Fra dileggi e patiboli cresciuta,
Perdonando a' carnefici, li prese:
Scandalezzava in pria,
Poi volgari ed eccelse alme rapìa.
Voce allor di Cristiani empì le terre:
Noi Dio sospinge a debellar gli errori!
Finor saggezza umanaTentò regger le sorti, e fu delirio:
L'uom dalle colpe è dissennato, e scerreNon può di verità gli alti splendori,
Se da superbia il cor non allontana,
Se nol consacra ad umiltà e martirio.
Or che la Croce splende,
A vera civiltà l'uomo trascende".
Gloria inaudita a' battezzati fulse,
E perocchè d'Iddio quest'era l'opra,
Se fidi al suo Vangelo
Fosser vissuti i popoli redenti,
State sarian tutte ingiustizie espulse.
Sàtana accinto a volger sottossopraLa indestruttibil via che guida al cielo,
Seminò scismi ed odio infra i credenti;
Onta il fellon ne colse,
Ma pure in novi lutti il mondo avvolse.
Vidi un'età delle sue forze altera:
Il successor di Piero e Carlo Magno
Destra si dier fraterna,
Come agli antichi dì Mosè ed Aronne,
Sì che il Monarca a sua virtù guerrieraVisibilmente avesse Iddio compagno:
Così doppiata la possanza alterna,
Frenaro il vizio e umanità esultonne:
Parea che mai contesaPiù nascer non potrìa fra Trono e Chiesa.
Voce allor si levò d'Itali e Franchi:
L'atterrata da' barbari è risortaImperïal tutela,
Ed or che dagli altari è benedetta,
Fia che i mortali a civiltà n'affranchi.
Or ogni studio a sapïenza è scorta,
Tutti or nobilitar la legge anela,
Bandire anela schiavitù e vendetta:
La prima volta è questaChe il trionfo del ver più non s'arresta!"
Gloria abbellì di Carlo Magno i fatti,
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Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino 1837
pagine 291 |
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