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      Non t'alletti nocevole incanto;
      Perchè vago del bello più santo,
      A tal bello tu spinga altri cor.
     
      - Io t'ammiro, ed ahi! quelle mi mancanoVoci stupende,
      Che dir ponno quai movi nell'animaAlti desir.
      - Non ambir le pompose loquele,
      Che la turba volgar non intende:
      Il Vangel che rapisce ed accende,
      Par d'ingenuo fanciullo il sospir.
     
      - Del possente Manzoni l'energicoInno a te vola:
      Io versar solo gemiti e lagrimePosso a' tuoi piè.
      - L'alto carme ispirai d'Isaia,
      Ma pur d'Amos la rozza parolaOgni labbro sublima, consola,
      Se gli umani richiama ver me.
     
      - Il tuo nome cantando alla patria,
      Quali degg'ioFra tue grazie e bellezze moltiplici
      Più memorar?
      - Dille ch'io per amor la fei bella,
      Dille ch'amo, ed affetti desìo:
      S'invaghisca del grande amor mio;
      Mia beltà, mia natura è d'amar!
     
      - Ma non denno terribili fremereGl'incliti vati,
      Imprecando, schernendo degl'improbiOpre e pensier?
      - Rei pensieri e mal opre dannando,
      Sieno i carmi a speranza temprati:
      Sii pietoso anco a' petti ingannati:
      Col furor non si suscita il ver.
     
      - Da più secoli squarciano Italia
      Parti luttanti;
      Fa ch'io retto impostori e magnanimiScerna fra lor.
      - Del Vangel l'amantissimo spirtoLuce sia a tua ragione, a' tuoi canti:
      Spirar dèi l'amor patrio de' Santi,
      Ch'è bontà, sacrificio ed onor.
     
     
     
      SOSPIRO.
     
      Tuus sum ego!
      (Ps. 118. 94).
     
      Amore è sospiroD'un core gemente,
      Che solo si sente,
      Che brama pietà:
      Dolore è sospiroD'un cor senz'aìta,
      Per cui più la vitaIncanto non ha.
     
      Speranza è sospiroD'un core, se agogna,
      Se mira, se sognaRidente balen:
      Timore è sospiroD'un core abbattuto,


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Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino
1837 pagine 291

   





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