E tesse a proprio, lucro atti e parole.
VERITÀ
Non v'inganni, o mortali un dispettosoFilosofar che tutte cose annera:
Sdegno pur troppo ci sembra generosoAlla infelice de' maligni schiera:
Giustificar così cercar l'ascosoSenso d'iniquità che li dispera,
O pur malignan perchè infermi sono,
E mertan, non già plauso ma perdono.
Ogni nobile petto ebbe un amico,
O più d'un n'ebbe, e alcun ne serba ancora,
E se perseguitato anco e mendicoVisse fra indegni e fra più indegni mora,
Ei si rammenta qualche amato antico,
E alle umane virtù crede e le onora,
E, morendo, ci consolasi al pensieroChe in cielo ei rivedrà quel cor sincero.
Ogni nobile petto ha reverenzaDi giuste leggi, ed egualmente abborre
La non volgare e la volgar licenza,
Che dritto vanta, e ad ingiustizia corre:
Ei sa, che se perfetta sapïenzaGiammai non puossi a leggi umane, imporre,
Pur son tal ordin, senza cui la terraSarìa di tigri sanguinosa guerra.
Ogni nobile petto ama, ed è amato:
Ogni nobile petto il giusto vede:
Ogni nobile petto un deturpato.
Culto deplora, e al vero culto crede;
Dai lumi della grazia irradïatoRagiona, e a sua ragion guida è la fede;
Sprezza le vanità, ma gli uomini ama,
E a sublime sentier seco li chiama.
SOFISMO
Che fate, o sciagurati, in sì ria valle,
Stima alterna sognando, e alterno amore?
Volgete ad ogni mira alta le spalle,
Scambiatevi dispregio, odio, livore:
Segua ognun della vita il mesto calleFin che sotto a' suoi piè cresce alcun fiore,
Poi, dacchè a tutti ei far non puossi boia,
Si squarci il seno, e disperato muoia!
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Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino 1837
pagine 291 |
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