Che per noi l'ha nodrito a sua mammella!"
Che sono i monumenti? Iddio non chiedeStatue e colonne, ma infiammati cuori.
Č ver, ma i sacri segni alzan la fede;
Gridan d'etā in etade: "Il Ciel s'onori!"
Nobilitan le vie dov'hanno sede;
Collegano i nepoti a' lor maggiori;
Son degl'ingegni sconfortati al guardo,
Qual movente a bell'opre, alto stendardo.
Or questo novo segno al vicin tempioAppellerā ogni giorno i passeggieri:
Quivi la maestā, quivi l'esempioDegl'incessanti aneliti sinceri,
Ad ossequio talor costringon l'empio,
L'invaghiscon talor de' pii misteri;
E s'egli te, Madre d'afflitti, implora,
Il miri, il tocchi, - ed č tuo figlio ancora!
LA MADRE DEGLI AFFLITTI.
Monstra te esse matrem!
(Av. m. st.).
O Vergin santa, che il Signore elessePer nascer dal tuo sen Uom de' dolori,
Uom che modello a tutti noi splendesse!
Tu, benchč pura, non respingi i cuoriChe a te sorgon macchiati, e come il Figlio
Brami scampo e non lutto ai peccatori.
Deh, volgi anco su me quel divin ciglioChe sempre da clemenza č intenerito
Verso chi prega dal suo tristo esiglio!
Io t'amai da fanciullo, indi partitoDa te sembrai, ma spesso a te pensando,
De' lunghi errori miei gemea pentito;
Ed in que' giorni di dubbiezza, quandoDella fallacia dell'orgoglio mio
Pur meco stesso mi venia crucciando,
Un bisogno invincibile d'Iddio
Talvolta m'assaliva e mi pareaChe a speranza da te mosso foss'io.
E se in un tempio allor mi ritraea,
Cercava la tua immagine, e in quel visoVirgineo e celestial fede io ponea.
E gioiva al pensar che in paradiso,
Appo il fulgor dell'eternal bellezza,
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Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino 1837
pagine 291 |
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