Pagina (191/291)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Tanto per lei vieppiù si senton, quantoA' pargoletti lor vieppiù è cortese.
      - Oh come a te in bellezza, o mia vicina,
      Questa bimba somiglia!
      E ciò Ildegarde
      Dicendo, preme lungamente il labbroSovra la rosea guancia paffutella
      Della cara angioletta, e la baciucchia.
      Poscia gitta la mano amabilmenteSulle ricciute chiome del fanciullo,
      E qua e là le palpa, indi pel ciuffoA sè lo trae, e, baciatolo, gli dice:
      - Sai tu che appunto sei, qual mi fu pintoDa fedel dipintore, il padre tuo
      Ne' suoi giorni d'infanzia? InanellatoIl fulvo crin, larga la fronte, arditi
      E amorevoli gli occhi...
      E questi dettiPronunciando Ildegarde, involontaria
      O accorta, alzava paventoso un guardoSul cavaliero. Ed ei si perturbava
      Ricordando Camillo. Allor la piaAmbagi più non volve; e con candore
      Dice quanta cagion siale di tristoRincrescimento il dissentir d'Irnando
      E di Camillo.
      - O degna Elina! ov'ancoD'uno dei duo per indomato orgoglio
      Quella discordia non cessasse, amicheEsser non possiam noi? Commiserarci
      Non possiam noi di questa ria fortuna,
      Ed amar nostri sposi, e niun furoreLor condivider che sia oltraggio al dritto?
      Dall'anima d'Elina un "sì!" prorompe,
      E si stringono al seno.
      Irnando balzaRapito a quella vista, a quegli accenti,
      E vorrìa discolparsi; ad Ildegarde
      Vorrìa provar nessuna esso aver colpaNell'odio sorto fra Camillo e lui.
      Strano mortal! mentr'ei d'inenarratiSpregi e d'ingratitudine a Camillo
      Accusa vibra, il corruccioso lagnoCon cui ne parla, non par quel dell'odio,
      Ma d'un amor geloso. Ei non perdonaAll'uom ch'ei tanto amava, essersi fatto


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino
1837 pagine 291

   





Ildegarde Ildegarde Camillo Irnando Camillo Elina Elina Ildegarde Camillo Camillo