Fra' Romani, fra' Toschi e fra' Lombardi,
E feudi suoi non pochi ha in Monferrato
E in Piemontesi sponde. A molti egregiDubbia pietā č la sua sulle miserie
Delle irate, cozzanti, Itale stirpi.
- Dubbia fu dianzi, or pių non č. Sol unaAppalesasi speme, un sol desėo
In re Roberto e nel Pastor del mondo:
Concordia vonno e giuste leggi, e frenoAd eresėe, a tirannidi, a macelli:
Collegare in un patto a comun gloriaVonno e prenci e repubbliche e baroni.
- Del supremo Pastor ferve nel pettoAnsīetā pe' figli suoi sublime;
Il so: ma in petto di Roberto fervePericolosa ambizīon.
- Tal gridaDel ghibellin Visconte la calunnia,
Ma smascherato č l'impostor. Lui reggeEd ognor resse ambizīon! Lui preme
Sete d'oro e di sangue! In Lombardia
Ei d'un mortal pių non possede il core:
Sospiran ivi tutti i buoni o il braccioLiberator dell'Alemanno Augusto,
O della serpe Viscontča sul capoLa folgor pontificia, e i benedetti
Brandi del re. Quanto i Lombardi omaiDa quella fatal serpe avviluppati,
Contaminati, laceri, schernitiNon ci vediam noi Saluzzesi forse,
Dacchč sposa al Marchese incantatriceVenne Riccarda, e tracotante stormo
D'Insubri cortegiani accompagnolla?
- Figlio, ricorda ch'altre volte io seppiQuell'ira tua sedar. Ragioni mille
Di Saluzzo il dominio alla fortunaStringono di Milano.
- Oggi disciolta
Č l'infernal necessitā.
- Che intendi?
- Svelta alfin oggi dall'ignobil crineDel marchese Tommaso č la corona.
- Oh ciel! che parli? Come?
- Oggi Saluzzo
E delle valli sue tutti i baroniMutan sommo signor: nel seggio ascende
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Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino 1837
pagine 291 |
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