Pagina (17/149)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ...
      Misera me! questa mia man, deh, lascia!
      Delitto sono i baci tuoi!
      PAOLO.
      RepenteNon è, non è la fiamma mia. Perduta
      Ho una donna, e sei tu; di te parlavaDi te piangea; te amava; te sempre amo;
      Te amerò sino all'ultim'ora! e s'ancoDell'empio amor soffrir dovessi eterno
      Il castigo sotterra, eternamentePiù e più sempre t'amerò!
      FRANCESCA.
      Fia vero?
      M'amavi?
      PAOLO.
      Il giorno che a Ravenna io giunsiAmbasciator del padre mio, ti vidi
      Varcare un atrio col feral corteggioDi meste donne, ed arrestarti a' piedi
      D'un recente sepolcro, e ossequïosaIvi prostrarti, e le man giunte al cielo
      Alzar con muto ma dirotto pianto.
      Chi è colei? dissi a talun. - La figliaDi Guido, mi rispose. - E quel sepolcro? -
      Di sua madre il sepolcro. - Oh, quanta al corePietà sentii di quell'afflitta figlia!
      Oh qual confuso palpitar!... VelataEri, o Francesca: gli occhi tuoi non vidi
      Quel giorno, ma t'amai fin da quel giorno.
      FRANCESCA.
      Tu... deh, cessa!... m'amavi?
      PAOLO.
      Io questa fiammaAlcun tempo celai, ma un dì mi parve
      Che tu nel cor letto m'avessi. Il piedeDalle virginee tue stanze volgevi
      Al secreto giardino. E presso al lagoIn mezzo ai fior prosteso, io sospirando
      Le tue stanze guardava: e al venir tuoTremando sorsi. - Sopra un libro attenti
      Non mi vedeano gli occhi tuoi; sul libroTi cadeva una lagrima... Commosso
      Mi t'accostai. Perplessi eran miei detti,
      Perplessi pure erano i tuoi. Quel libroMi porgesti e leggemmo. Insiem leggemmo
      Di Lancillotto come amor lo strinse.
      Soli eravamo e senza alcun sospetto...
      Gli sguardi nostri s'incontraro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi
1840 pagine 149

   





Ravenna Guido Francesca Lancillotto