Creder non mi potea. - Vanne: sia questaL'ultima volta...
PAOLO.
Ch'io mai t'abbandoniPossibile non è. Vederci almeno
Ogni giorno!...
FRANCESCA.
E tradirci? e nel mio sposoDestar sospetti ingiuriosi? e macchia
Al nome mio recar? Paolo, se m'ami,
Fuggimi.
PAOLO.
Oh sorte irreparabil! MacchiaAl tuo nome io recar? No! - Sposa d'altri
Tu sei. Morir degg'io. La rimembranzaDi me scancella dal tuo seno: in pace
Vivi. Io turbai la pace tua: perdona. -
Deh, no, non pianger! non amarmi! - Ah, lasso!
Che dico? Amami, si: piangi sul mioPrecoce fato... - Odo Lanciotto. Oh cielo,
Dammi tu forza! - (Chiamando.) A me, fratel!
SCENA III.
LANCIOTTO, GUIDO E DETTI.
PAOLO.
L'estremoAmplesso or dammi.
LANCIOTTO.
E invan...
PAOLO.
Nè un detto soloA' miei voleri oppor. Funesti augurii
Qui meco trassi: guai s'io!...
LANCIOTTO.
Che favelli?
Sdegno ti sta sul ciglio!
PAOLO.
Ah! non di noi...
Del destino è la colpa. - Addio, Francesca.
FRANCESCA.
(Quasi fuor di se con grido convulsivo.)
Paolo... Ferma!
LANCIOTTO.
Qual voce!
GUIDO.
(Reggendo la figlia.)
Oimè le mancaIl respiro.
PAOLO.
(In atto di partire.)
Francesca...
FRANCESCA.
Ei parte... io muojo.
(Sviene nelle braccia di Guido.)
PAOLO.
Francesca... oh vista... si soccorra.
GUIDO.
Figlia...
(Francesca è recata nelle sue stanze.)
SCENA IV.
LANCIOTTO E PAOLO.
LANCIOTTO.
Paolo... Che intendo?... Orrendo lampo scorreSugli occhi miei.
PAOLO.
Barbaro! godi: è spenta...
Morir mi lascia: fuggimi. (Parte.)
SCENA V.
LANCIOTTO.
Fia vero?
Essa amarlo? E fingea!...No: dall'infernoQuesto pensier mi vien... pur... - Dalla reggia
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Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi 1840
pagine 149 |
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Lanciotto Chiamando Francesca Reggendo Sviene Guido Francesca
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