L'uscire a Paolo s'interdica: a forzaGli s'interdica. - Oh truce vel! si squarci.
FINE DELL'ATTO TERZO.
ATTO QUARTO.
SCENA PRIMA.
LANCIOTTO E PAGGIO.
LANCIOTTO.
Che? Guido affretta il suo partir? VederlaVoglio, veder voglio Francesca. Innanzi
Anche colui mi venga... Paolo.
PAGGIO.
Il tuoFratello?
LANCIOTTO.
Il mio... fratello.
SCENA II.
LANCIOTTO.
Il mio fratello!
Fratello m'è: più orribile è il delitto. -
Essa l'odiava! ah menzognera! Io pureA quell'odio credei. La lontananza
Di lui, cagione di sue lagrime era.
A rieder forse in Rimini Francesca
Secretamente l'invitò. - Ti frena,
O pensier mio; feroce mi consigliLa mandi porre ahi! su quest'elsa...io tremo!
SCENA III.
GUIDO E LANCIOTTO.
LANCIOTTO.
Fuggirmi forse è di tua figlia intento?
Senza ch'io'l sappia spera ella fuggirmi!
E tu a sue brame...
GUIDO.
È necessario!
LANCIOTTO.
Ah, reaDunque è tua figlia!
GUIDO.
No: tremendo fatoNoi tutti danna a interminabil pianto!
LANCIOTTO.
Rea non la chiami, e d'esecrando focoArde?
GUIDO.
Ma forte duol ne sente, e imploraDi fuggir da colui. - Ripigliò appena
I sensi, e pieno io di vergogna e d'iraDagli occhi tuoi la trassi: ed obbliando
Quasi d'esserle padre, a' piè d'un santoSimulacro prostratala, snudai
Sul suo capo l'acciaro, ahi, minacciandoDi trucidarla e in un di maledirla,
Se il ver taceva. Fra singhiozzi orrendiFavellò l'infelice.
LANCIOTTO.
E che ti disse?
GUIDO.
M'affoga il pianto. Ella è mia figlia... - PorseLa sua gola all'acciaro, e lagrimosi
Figgeva gli occhi negli asciutti miei. -
Sei tu colpevol? (le gridai) rispondi,
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Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi 1840
pagine 149 |
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Paolo Francesca Rimini Francesca
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