Si circondi costui. Passo ei non muovaFuor della reggia.
PAOLO.
Tanta ingiuria maiNon soffrirò nel tetto mio paterno. (Vuol difendersi.)
LANCIOTTO.
Tuo signor sono. Quel ribelle brandoCedi.
PAOLO.
(Oppresso dalle guardie.)
Fratel... tu disarmarmi... Oh comeCangiato sei!
FRANCESCA.
Pietà!... Paolo!
PAOLO.
Francesca!
LANCIOTTO.
Donna...
GUIDO.
Vieni; sottrati al furor suo.
FINE DELL ATTO QUARTO.
ATTO QUINTO;
SCENA PRIMA.
(La sala è illuminata da una lampada)
FRANCESCA E GUIDO.
FRANCESCA.
Deh, lo placasti?
GUIDO.
(Venendo dalle stanze di Lanciotto.)
Egli mi vide, e sorseSpaventato dal letto. - Oh cielo! è giunta,
Sclamò, quest'alba sciagurata. Io debboPerder Francesca?... Ogni consiglio or cangio:
Senza lei viver non poss'io. - FrattantoLagrime amare gli piovean sul volto:
E or te nomando infuriava, or pienoD'amor ti compiangea.Fra le mie braccia
Lungamente lo tenni, e con lui piansi,
Libero freno al suo dolor lasciando.
L'acquetai poscia con soavi detti,
E il convinsi che meglio è che tu partaSenza vederlo. Andiam.
FRANCESCA.
Padre, non fia:
S'or nol riveggio, nol vedrò più mai.
Rancore ei serba contro di me: securaDel suo perdono esser vogl'io.
GUIDO.
Ti calma.
Perdonato egli t'ha; perdonar Paolo
Pur mi promise.
FRANCESCA.
Oh gioja! Ma, deh, in questoSacro momento, non nomar, ten prego,
Colui che appieno obbliar deggio... e il bramo!
Già meno forte egli nel cor mi parla:
Già mi riparla la virtù perduta,
E il pentimento e la memoria solaDello sposo fedel che tu mi desti,
E ch'io non seppi amar. - Parlargli chieggoAnco una volta.
| |
Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi 1840
pagine 149 |
|
|
Vuol Oppresso Venendo Lanciotto Francesca Fra Paolo
|