..Ella è spirata... io muojo...
LANCIOTTO.
Ella è spirata. - Oh Paolo! - Ahi, questo ferroTu mi donasti! in me si torca.
GUIDO.
Ferma,
Già è tuo quel sangue; e basta, onde tra pocoInorridisca al suo ritorno il sole.
FINE DELL'ATTO QUINTO ED ULTIMO.
ROSILDE
CANTICA.
Dove il trovatore componesse questa cantica non appare; soltanto vedesi ch'egli era fuori di patria ed infelice nelle agitazioni in cui si trovavano a que' tempi le repubbliche lombarde - presso le quali si ricava dai suoi poemi ch'egli peregrinò diverse volte - è probabile che ivi s'attraesse lo sdegno d'alcuna di esse o di Federigo.
ROSILDE.
Canzoni de' miei padri, antiche istorieChe a' felici d'infanzia anni imparai
Nel mio alpestre idioma (inculta linguaMa d'affetti guerrieri e di mestizia
Gentilmente temprata e dolce al core!)
Riedete nel mio spirto: e col soaveRisovvenir delle pietose note
Illudetemi sì che a' miei doloriE al carcere ov'espio vani ardimenti
Togliermi io creda, e a me ritornin l'oreDi mie gioje infantili - o di Saluzzo
Nell'amato che prima aere spirai -
O sui fragranti colli onde di fioriE limpid'acque Pinerolo è lieta -
O per gli Eridanini ameni poggi,
Ove la sera il Torinese ascoltaDella lontana villanella il metro
Che avventure d'eroi dice e d'amore.
Oh poetica terra! oh popolataD'alte cavalieresche rimembranze
Or gaje or triste, commoventi sempre!
Tu la prima onda porgi e le tue valliIl primo letto al giovin re de' fiumi,
Ed ei ne' campi tuoi cresce educatoCome in orto di fiori! E di quell'orto
Mentre il voluttuoso aere m'inebbria
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Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi 1840
pagine 149 |
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Paolo Federigo Saluzzo Pinerolo Eridanini Torinese
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