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      Esse furono prima respinte dall'imperatore Berengario, ma poi egli stesso le chiamò per far fronte a Rodolfo, re della Borgogna transjurana, e se ne pentì. Invece di obbedirgli, si sbandarono per tutta la Lombardia, devastando campagne e città; da queste orde allora Pavia fu saccheggiata e incendiata.
     
      .... Ma i dì passan talvoltaEd umana figura egli non vede....
     
      Vedi l'Ecclesiaste che forse commisera particolarmente la prostrazione dello spirito: Væ soli! quia cum ceciderit non habet sublevantem se!
     
      A talune, o pittor.
     
      Questo cenno d'un pittore potrebbe sorprendere chi si ricorda d'aver letto che il Cimabue fu il primo, dopo la barbarie de' mezzi tempi, a ristabilire la pittura in Italia. Ma vedasi il Tiraboschi il quale prova con molti esempii che anche ne' secoli anteriori l'Italia non mancò mai di pittori: essi erano in gran parte Greci, ma molti pure nazionali. - Siccome il poeta non nomina il suo pittore, forse si trattava di uno o più quadri allora famosi, alla cognizione de' quali bastasse l'indicarli; o forse null'altro volle il trovatore che esprimere quel suo sentimento, non doversi dall'artista mai togliere alla donna - nè anche quando è tratta da dolore o virtù a qualche grande atto di coraggio - il bello ideale della donna che è la dolcezza. Pare che per quanto il comportava il soggetto ei non si sia dipartito da questo sentimento anche nel dipingere una amazone, una selvaggia, la Tancreda: in più d'un passo di quel poema cerca d'attenuare ciò che ha di forte il carattere della guerriera.


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Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi
1840 pagine 149

   





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