ADELLO
CANTICA.
Questa cantica è divisa in tre parti. La prima si riferisce ai tempi di Berengario I, negli ultimi anni del suo regno, e ai tempi del breve regno di Rudolfo in Italia: la seconda verte sulla prima impresa d'Adello, regnante in Italia Ugo di Provenza succeduto a Rudolfo: la terza scorre sovra alcuni tratti della vita di Adello, che possono riferirsi ai tempi di Ugo, e d'alcuni fra i successori di questo, cioè Lotario suo figlio, Berengario Il marchese d'Ivrea, Ottone I, ecc.; giacchè è detto che Adello morì vecchio.
ADELLO.
I.
Quando oltre l'Alpi il giovinetto Adello
Dal povero movea tetto paterno,
Pria di varcarle, un guardo all'orizzonteNatìo rivolse e pianse: e rammentando
De' genitori la virtù e l'affettoRipetè il pronunciato innanzi a loro
Fervido giuramento. -
Ah, no, al tuo nome,
Patria degli avi miei, nè al vostro, o santiParenti alcun disdor l'opre d'Adello
Non recheranno mai! Verrà in Italia
Il cortese straniero, e dirà - Pace,
O terra, di gentili alme nutrice!
Poi la via proseguì. - Scudiero al vecchioSuo consanguineo ei già che, di possanza
Ricco e di fama, appo Lïon, sui colliDella Sonna fioriti e sulla Rocca
Incisa dominava. Al giovinettoAccoglienza amorevole il canuto
Giorgio far si degnò. Molto gli parlaDe' cari genitori, e si compiace,
Perocchè del garzon commossa uscìaDal cor la voce, e gli soggiunge - "Il cielo
Non prosperò del padre tuo i destini,
Ma un ospite leal diegli, un amicoChe a lui la destra, e a chi da lui ne venga
A stender pronto è ognor."
Quell'onorata
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Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi 1840
pagine 149 |
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