Di penetrarsi una nell'altra, ad ontaChe di mister si cingano, scoverto
A Eloisa e Adello ha la vicendaDel lor misero affetto. Ambi pių volte
Guardandosi arrossiro: e - inosservato -
Talora Adel della fanciulla il voltoAtteggiarsi a mestizia ed a profonda
Estasi vide, e impallidir se udiaReduce dalla caccia il giovin prence
Ch'esser le dee consorte, e pių se udiaDi costui rammentarsi i genitori
Che dal Reno s'aspettano, e allorquandoGiunti essi fien, si compieran le nozze.
Nč lieto ad Eloisa č pių il festivoGiorno del padre suo? l'inclito giorno
Sacro al santo de' prodi, al generosoDi Cappadocia cavaliere?(2) Ah! tutto
L'affettuoso adopra onde il serenoRitrovar de' passati anni, e compiuta
Far l'allegrezza del buon sir. - GioivaQuesti alle danze e al canto de' vassalli,
Ma pių d'ogni altro č a lui grato l'omaggioDella tenera figlia e dell'amato
Italo suo scudiero.
Essa dell'armiLe glorie ignora, e sol del padre canta
I pacifici giorni, e la clemenzaVerso i nemici, e il benedir concorde
De' felici suoi servi, e il dolce ospizioChe appo il suo focolar trova l'illustre
Pellegrino e l'oscuro, ed il credenteE l'infedel - ed ogni strofa chiude
Intercalando un giubilo d'amore:
Ah sė, tal d'Eloisa č il genitore!
Ond'č che men degli altri anni giocondaComparia la donzella, e pių diletto
Pur la sua voce trasfondea ne' cuori?
Ah, dovunque la tua fiamma s'apprende,
Ivi, o Amor, č una vita, ivi un incantoChe tutte le gentili arti sublima!
Universal lode era, e d'Adello
Non pur motto s'udia: ma il guardo a casoSovra lui pon la giovin dama, e il guardo
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Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi 1840
pagine 149 |
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