Pagina (83/149)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Svolse di novo al tentatore amico:
      Qua la turpezza del tradir, là i vaniSforzi a potenza e gloria, ove bruttata
      È nazïon da lunghi odii fraterni.
      Negli aneliti suoi s'ostinò il coreDi Guelardo in quel giorno, e seguì poscia
      A ridir con sofistica, inesaustaFacondia per più dì l'empie sue brame;
      Sì che non poche volte il generosoEbelino in resistergli, dal mite
      Considerare e dai soavi dettiPassò a dogliosa maraviglia e sdegno.
      Turbossene colui, ma il turbamentoAscose e il disamore, e da quel tempo
      Crescente invidia in sen covò tremenda.
      Novi succedon fortunati eventi,
      Ch'ognuno attesta glorïosi al sennoDell'ottimo Ebelin; ma più Guelardo,
      Come negli anni primi, or della gloriaDel suo benefattor non va giocondo.
      Ei con geloso sospettante ciglioMira la sua grandezza, e superarla
      Vorria e non puote; e detestando, sognaDall'amico esser detestate; e pargli,
      Laddove pria si belle in Ebelino
      Virtù vedea, più non veder che scaltraIpocrisia. De' pervertiti è proprio
      Non credere a virtù; d'ogni più certoGeneroso atto dubitar motivi
      Turpi, ed asseverarli: in ogni etadeCosì abborriti fur dal mondo i santi.
      Da quello stato di rancor, di menteOgnor proclive a gettar fango ascoso
      Sovra l'opre del giusto, è breve il passoAd assoluto di giustizia scherno.
      In Lamagna Guelardo ad altri uffiziDi grande onor da Ottone è richiamato,
      Mentre Ebelin nell'itale contradeResta moderator. L'ingrato amico
      Sospetta ch'Ebelino abbia con arteTal partenza promosso, a fin di trarsi
      Uom dal cospetto che in secreto esècri.
      Del congedo gli amplessi ei rende a quello,


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi
1840 pagine 149

   





Guelardo Ebelin Guelardo Ebelino Lamagna Guelardo Ottone Ebelin Ebelino