Pilato aveva ordinato che si preparassero delle feste al Circo in onore di Claudia sua moglie, e del governatore.
La città di Gerusalemme aveva inviato a Ioppa una deputazione a fine di accompagnare la nobile Romana. Pilato nondimeno, che doveva andarvi coi membri dell'aristocrazia e del sacerdozio Ebreo, all'ultima ora era caduto ammalato e li aveva lasciati partir soli. Ciò dava da parlare al popolo; a me ed al Sagan da riflettere. In conseguenza di ciò il solo punto di Gerusalemme che fosse nel silenzio e nella tranquillità, era questa vetta di Sion, ove s'ergevano le tre torri, ed il palazzo d'Erode steso al loro piede.
Eppure i viaggiatori2 arrivavano all'indomani!
In una camera al secondo piano del palazzo di Hannah quattro persone si trovavano riunite all'istessa ora; Hannah ed io, sadducei; Moab, esseniano; Menahem, l'ultimo dei figli di Giuda e di Gamala. Attendevamo Jesu Bar Abbas, erodiano, e Justus, il fratello della moglie di Gamaliele, fariseo, figlio di Simeone il rettore del gran collegio, figlio egli stesso del famoso Hillel.
Nessuno di noi parlava.
Hannah, sotto sembianza di meditare, sonnecchiava.
Moab, sotto sembianza di pregare, accocolato in un angolo digeriva non so quale disgustoso intingolo di cavallette che aveva inghiottito qualche ora avanti, e che faceva passare sopra la sua faccia tutti i colori dell'arcobaleno.
Menahem calmava la sua impazienza di andar a vedere le donne di Sion alla fontana di Ezechiele, passeggiando pesantemente sopra i quadrelli di granito della sala del Sagan, come se avesse camminato su i sentieri da camelli della Galilea, e faceva levare in soprassalto di tanto in tanto l'ex-gran sacerdote.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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