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      Infatti, una galera a due file di remi, dalla carena dorata e dalle vele di porpora, si avanzava verso la riva, spinta da un dolce e fresco venticello.
      Un grande movimento ebbe allor luogo sì nella città che sulla galera. La guarnigione, i soldati che accompagnavano Pomponius Flaccus, questi stesso in persona con una folla di gente componente la sua casa, discesero sulle rive del mare, preceduti dalla commissione di Gerusalemme, e seguiti da tutta la popolazione. Sopra la bireme, i marinai siciliani si affrettavano ad asciugare la rugiada della notte, a stendere i tappeti di Cartagine, e le schiave di Claudia si preparavano a ricever la loro padrona, che si era alzata e si disponeva a venire sul ponte.
      Claudia sembrava incantata dalla vista di quella Joppa, alla quale Hiram aveva inviato il suo legno di cedro, di quel porto ove Giona s'era imbarcato per quel terribile viaggio che doveva finire in maniera così insolita e così fantastica; di quella distesa di sabbia, punteggiata da palme, da fichi, melagrani, posto avanzato in quella pianura di Sharon, che i libri sacri hanno profumata di rose; di quella distesa di colline, risplendenti di rose e d'ambra, che si stendevano dinanzi i suoi occhi, e che formano il paese di montagna della Giudea, di Beniamino e d'Efraim. Claudia restò a contemplare tutto ciò fino al momento in cui la bireme approdò e fu tirata sulla riva, e che i marinai appoggiarono alla prora una scalea in legno di cedro incrostata d'argento e di rame. Pomponius Flaccus s'affrettò allora a montare sulla bireme, seguito dalla commissione di Gerusalemme e ch'egli presentò a Claudia.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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