Traversarono dei giardini d'aranci e di cedri, ove la vite ed i fichi prosperano frammisti agli ulivi, ai mandorli, ai sicomori, alle palme. L'uva era matura, i pomidoro scarlatti si allineavano a spalliera, le mele della Siria rallegravano gli occhi col loro colore giallo o porpora, il mirto e la rosa selvatica profumavano l'aria. Lo sguardo si riposò sopra questi giardini fino a Beth Dagon - ove si trovano ancora i ruderi di un tempio dedicato a quella divinità marina dei Filistei, per la quale Goliath giurava, nel cui tempio Sansone, cieco ed avvilito, fu ucciso, e che fu rovesciato dall'arca del Signore allorchè i Filistei la misero nel suo tempio stesso, dopo aver vinto Hophni e Phineas, figli di Eli. Al di là di Beth Dagon il paese si allarga, e delle greggie immense di capre, di agnelli, di bufali e di camelli percorrono la pianura.
Il viaggio sembrava andar a genio di Claudia; e Gionata, che cavalcava alla sua sinistra, le rammentava tutte le tradizioni e le istorie della nostra patria, rammemorate dai siti che traversavano.
Ella era sorpresa delle gesta dei nostri padri, così differenti da quelle dei suoi antenati.
Si sostò, per pranzare, a Ramah, la patria di Samuele.
Tutto era stato previsto e preparato dagli ufficiali che Pilato aveva inviati lungo la strada. Si riposò alcune ore, giacchè il viaggio sul camello, che Claudia provava per la prima volta, l'aveva affaticata, tanto come il tramestio del vascello sul mare. All'ora nona, quando il sole tramontava dalla parte di Ascalon, ella montò a cavallo, e sul cader della notte, la piccola tribù cosmopolita di quella bella patrizia romana si fermò ai piedi della collina di Modin, - collina in confronto delle montagne della Giudea che si alzano dietro di essa, montagna in confronto alla valle che chiude.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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