Là pure, era restata per vent'anni, presso Eleazar, l'arca del Signore dopo che era stata perduta dagli Israeliti, presa dai Filistei, posta prima nel Tempio di Dagon a Asdhot e poi venduta.
All'undecima ora, essi poterono vedere il bel villaggio di Emmaus - a due miglia da Gerusalemme - in mezzo ai giardini verdi, brillanti, profumati, ove il pampino porporino ed il grappolo dorato aspirano all'ombra dell'ulivo, e si arrampicano intorno i fichi. Questa vegetazione, in questo sito, è un fuggevole bacio della natura che diviene sempre più aspra, nuda, dirupata a misura che si ascende verso l'altipiano del monte degli Ulivi e di Sion.
Claudia e Flaccus raggiunsero qui quella parte della loro scorta che li aveva preceduti, e passarono oltre camminando frettolosamente in mezzo a rocce bianche, splendenti, frante e bruciate, per una strada fatta tutta a zig-zag. Il sole del mezzogiorno li opprimeva.
Scorsero finalmente la lunga stesa di muraglie che circonda Gerusalemme, le sue torri, il tempio, i suoi palazzi, il boschetto di datteri che ombreggia la porta dei Pesci, e a diritta il monte degli Olivi.
In quel momento, le vedette che stavano alla porta di Genath, la quale dà nei giardini del palazzo d'Erode, rientrarono per annunziare a Pilato che i viaggiatori erano in vista e si dirigevano verso la porta dei Pesci.
Pilato attendeva questi viaggiatori, o meglio questa viaggiatrice, da sette anni.
Egli aveva stabilito la sua dimora nella torre Mariamna; ma fino dall'indomani del suo arrivo a Gerusalemme, gli appartamenti detti di Cesare e di Mariamna nel palazzo d'Erode, erano pronti a ricevere questa ospite in ritardo.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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