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      Credetti per un momento che quel monellaccio intavolasse da un capo all'altro del circo una conversazione con me, o con Pilato, o che scoccasse dei baci a Claudia, e dei torsoli di cavolo a Pomponius Flaccus. Bar Abbas aveva portato sotto il mantello un piccolo maiale, che aveva trovato non so dove, poichè quel quadrupede è cosa rarissima ed antipatica nella Giudea ed a Gerusalemme. Lo mostrava di tanto in tanto, lo mordeva all'orecchio, e lo faceva grugnire come un ossesso. È in questa guisa che si era procurato un posto, e molto comodo, avendo messo in fuga tutti i suoi vicini; di maniera che se ne stava tanto comodamente quanto Pilato.
      Al tocco, gli abitanti del palazzo d'Erode arrivarono, e si posero nei loro posti come il giorno prima. Qualche minuto dopo, le trombe suonarono per annunziare che lo spettacolo cominciava. Questo fu il segnale per i bestiarii di sollevare le grate di ferro alle bestie feroci, per i guardiani di condurre i prigionieri, e pel popolo ebreo di levarsi come un sol uomo e scappar fuori dall'anfiteatro. Il vuoto più assoluto si fece quindi intorno a Pilato, a sua moglie ed al governatore di Siria, ai due lati dove stavano.
      Justus ed io restammo soli, vicinissimi a Claudia. Io sperava di vedere la maliarda del giorno precedente.
      Claudia, Pilato e Flaccus si guardarono negli occhi.
      L'effetto di quella protesta non durò lungamente. Altri oggetti vennero a far diversione.
      I guardiani del circo collocarono al fondo del circo i sei condannati.
      Li avevano coperti di una camicia rossa, credo pel decoro dello spettacolo, perchè i loro abiti erano stati ben maltrattati nelle vicende dei giorni precedenti.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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