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      Immediatamente un essere che aveva le forme umane, uscì da quella pozzanghera infetta, e saltò in mezzo dell'arena, avendo cura di munirsi d'un pugnale.
      Nessuno a prima visto riconobbe quell'uomo. Era nudo, ferito, e come emerso da un bagno di marciume e di sangue. Raccolse un lembo di clamide, e si rasciugò il viso per vedere. Allora potemmo riconoscere Moab. Egli guardava stupidamente intorno a sè. Ma un grido di Bar Abbas lo riscosse in sussulto.
      - Moab, in guardia, in guardia, Hannah entra in battaglia.
      Difatti, il vecchio coccodrillo, vedendo che gli restava ancora un pericolo in quel coso vivente che si agitava all'altra estremità del circo, girò rapidamente e andò diritto verso di lui.
      Non c'era tempo a riflettere. Il coccodrillo spiegava adesso altrettanta attività, collera e decisione, quanto aveva fin qui mostrato di calma. Moab, ferito, non poteva più correre a sua voglia. Il coccodrillo si spingeva sempre più avanti. Non avendo più la celerità per difesa, non restavagli che l'astuzia. Moab afferrò un blocco di carne e di stoffa in quella pasta sanguinosa che gli stava vicino, prese posizione, ed aspettò.
      Il coccodrillo marciò sopra di lui con l'abisso della sua nera gola spalancato. E' si rizzò per inghiottire l'uomo. L'uomo cacciò il suo gomitolo di carne nella voragine. Non avea che un secondo di tregua. La pillola non soffocava il coccodrillo: e' l'inghiottiva. Ma in quel lampo di sosta Moab si gettò ventre a terra, saltò alla gola del mostro, col suo pugnale, lo squartò d'alto in basso e si tenne avvinto al suo collo come ad un albero.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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