Non era sufficiente l'aver comperato quei pirati Romani, l'essersi in seguito fatta la guerra, e che Aristobulo avesse battuto Aretas e Hircanus. I due fratelli portarono davanti a Pompeo stesso la loro querela. Pompeo si spiegò in maniera ambigua. Aristobulo marciò col suo esercito19 sopra la Giudea, e Pompeo gli tenne dietro. A Gerico, egli fece prigioniero Aristobulo e salì verso Gerusalemme. Amon, mio avo, e Absalon, zio e avolo di Aristobulo, chiusero le porte della città. Gerusalemme ed il Tempio furono presi d'assalto, e la Giudea divenne tributaria dei Romani, provincia della Siria, e diminuita di tutte le città che i nostri antenati avevano conquistate sugli Stati vicini.
Pompeo si mostrò moderato. Egli ristaurò le città ch'erano state danneggiate dalla guerra. Aristobulo ed i suoi figli furono inviati a Roma. Gabinus, comandante delle forze romane nella Siria, abbattè poco alla volta tutti i partigiani dei due fratelli, e divise la Giudea in cinque provincie, ognuna amministrata da un consiglio.
Hircanus era restato gran sacerdote. Aristobulo riuscì a fuggire di Roma: ma Gabinus lo riprese ben tosto e lo rinviò in ischiavitù. Il mio bisavo Amon divise la sua sorte; mentre che Ozias, il padre di mio padre, restava a preparare la sommossa che fu affrettata da Alessandro, fratello di Aristobulo.
Alessandro si trovò ben presto alla testa di una forza di trenta mila Ebrei. Ma Gabinus lo raggiunse presso il monte Thabor, lo sconfisse e gli uccise dieci mila uomini.
Crassus, che succedette a Gabinus, saccheggiò le immense ricchezze del Tempio, quantunque Eleazar, per salvarle, gli avesse scoperto e consegnato il balsamo d'oro che le valeva tutte.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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