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      - E i creditori, credo.
      - L'è roba vecchia codesta; quei carnivori hanno finito per consumare financo i motteggi che si fanno sul lor conto. Ma v'è di peggio ancora oggidì, ci son coloro che non vogliono più far credito. Ecco lì gli implacabili.
      - Cosa hai, Justus, che sei lì serio come un bue che rumina.
      - Egli annasa dietro la porta la tua Maria che si veste, disse Bar Abbas ridendo.
      - Non sarebbe certo un famoso cane, risposi io, poichè siamo in mezzo ad un aere pregno di profumo.
      - Per conto mio preferisco il profumo della cucina, rispose Bar Abbas. La più bella donna del mondo non vale un quarto di capriuolo bene speziato.... quando si ha fame.
      Maria apparve, e nel medesimo tempo uno schiavo egiziano aperse una porta dal lato ove la cena ci attendeva. Nel medesimo tempo altresì udimmo, all'entrata dell'abitazione, un rumore di passi misurati, come quelli di legionarii che passano. Il rumore cessa, ma poco dopo udiamo aprirsi la porta della corte, qualcuno camminare, e parlare allo schiavo all'uscio della casa. Do un'occhiata al balcone. La notte era venuta, la luna piena s'alzava maestosamente dietro la collina di Sion, e tuffava i suoi raggi nel sobborgo di Bezetha.
      Cneus Priscus s'era fermato sulla soglia della camera ove eravamo. Sembrava un po' imbarazzato.
      Noi ci trovavamo in una sala vivamente illuminata, dove un gruppo di persone si disponeva a dar l'assalto ad una cena, ch'egli avrebbe indovinata al suo profumo, se non avesse scôrto a diritta, per la porta aperta, le tavole preparate ed i domestici all'opera; dall'altra, uno sciame di giovani schiave che portano i cuscini, i ventagli ed i fiori della loro padrona; e ritta nel mezzo della sala, bella come un giorno di primavera, la padrona stessa circondata dai suoi convitati.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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