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      Costa poco ed è squisito.
      - I tuoi ordini saranno eseguiti, mio signore, disse quell'uomo sogghignando, e se ne andò.
      Il carceriere romano è atroce. L'ebreo è orribile. Io principiai ad aver paura delle intenzioni sinistre che intravvedevo. Si mandava quel miserabile per aggiungere al supplizio reale della fame e della sete, quello dell'aspettare, della visione di un desinare che si voleva forse farmi sperare senza darmelo mai. E il mio timore era confermato dalla circostanza che l'ora ordinaria del pranzo degli Ebrei era passata da lungo tempo; poichè alla luce del giorno che aveva intravvista, m'era sembrato che metà della giornata era già scorsa.
      La conversazione sul cibo aveva aumentato gli spasimi del mio stomaco. Mi assisi di nuovo sull'alto della scala, e per distrarmi stetti ad ascoltare.
      La ronda infernale dei rettili e degli esseri striscianti della mia carcere era cessata. Non c'erano più che le arterie del mio collo e delle mie tempia che battessero, e di cui udissi il rumore nel vuoto. Non avrei mai creduto che fosse così spaventevole per l'uomo il trovarsi faccia a faccia di sè stesso nelle tenebre, nel silenzio e nella solitudine. A forza di fissare la mia attenzione per discernere dei suoni, echi della vita, m'addormentai, o piuttosto m'assopii di nuovo.
      Quanto tempo passò ancora? Ero forse caduto dall'assopimento nello svenimento? Non ne so nulla. Ritornai in me stesso al contatto d'una mano che si posava sul mio collo a traverso la porta semichiusa, per impedirmi di rotolare di nuovo al fondo del mio pozzo, ed alla luce affumicata che spiccava la lanterna del mio carceriere.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





Ebrei