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      Grazie tante, papà: gli è un padrone precisamente quello che io non voglio, sia esso Pilato o Hannah. Con questo che si cena bene da te veramente, o sagan!
      - Vediamo figliuoli; non è per discutere queste questioni che siete venuti da me a quest'ora, alcuni istanti prima della vostra partenza. Accorciamo. Cosa siete venuti a dirmi? cosa volete sapere?
      Hannah sembrava annoiato. Tutti questi ragionamenti erano nuovi per lui. Egli figurava come il capo di una cospirazione di cui perfino il programma gli giungeva come una rivelazione. Egli non vi si riconosceva più. Io non l'aveva mai iniziato allo scopo finale di quest'opera di cui egli appariva creatore. Egli non era altro che un nome: perchè ne avrei fatto un corpo, un pensiero, un essere? Ero stato costretto a spiegarmi coi fratelli di Giuda di Gamala, perocchè costoro erano i soli uomini in mezzo a tutti quei fanciulli che si credevano tali perchè avevano barba. Ecco dunque il sagan imbarazzato e gli altri sviati. Menahem, che era il più giovine dei fratelli di Giuda di Gamala, e che sostenne poi una gran parte nel tentativo di liberazione del nostro paese, rispose:
      - Abbiamo una cosa a dirti, sagan, e vogliamo saperne molte. Giuda è caduto nelle mani dei nostri nemici. Bisogna a qualunque prezzo impedire che lo uccidano. Se gli abitanti di Gerusalemme non sono abbastanza forti per opporsi a questo attentato, noi non partiremo, e resisteremo.
      - Se Giuda non è già caduto vittima, se Pilato non lo soffoca nel fondo delle sue mude, Giuda sarà salvo, affermò il sagan.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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